Correva l’anno 2000 quando il Botswana e il Sud Africa decisero di creare il primo “parco naturale transfrontaliero” in Africa. Hanno unificato due parchi nazionali già esistenti, il Gemsbok del Botswana e il Kalahari Gemsbok sudafricano. Successivamente, anche la Nami-bia è stata inclusa nel progetto, quindi il Parco Transfrontaliero Kgalagadi è diventato un’at-trazione turistica di tre stati. Con un’estensione di oltre 3.600.000 ettari, questo è uno dei più grandi parchi dell’Africa meridionale.
Il suo territorio è prevalentemente arido e desertico. Due fiumi attraversano il Parco, il fiume Twee e il fiume Nossob, ma hanno acqua solo durante la stagione delle piogge (gennaio-marzo). Altrimenti sono polverosi e asciutti. Le particolarità della regione, però, sono molto interessanti e i turisti amano visitarla e farvi safari. Qui vivono i più bei animali africani, che potete facilmente ammirare direttamente nel loro ambiente naturale.
Kgalagadi, leoni nel deserto
Quando i turisti pensano a un leone che insegue la sua preda, lo immaginano correre attraverso praterie o foreste. Non hanno mai visto un leone vivere e cacciare in un deserto. Questa è la magia del Parco Transfrontaliero Kgalagadi. Gli animali che abitano laggiù si sono abituati al clima arido, al sole, alle vastità sabbiose. Quindi, in questo Parco potete davvero ammirare i leoni in un deserto. E non solo questi.
Le sabbie rosse del deserto del Kalahari, che fa parte del Parco, possono opsitare ghepardi, iene, leopardi. Ci sono anche molti erbivori – gnu, antilopi, gazelle springbok – ovvero le loro prede. Nel cielo volano aquile, avvoltoi e oltre 200 altre specie di uccelli. I leoni sono gli animali più importanti del Parco. Sono ampiamente protetti, infatti Kgalagadi è considerato un santuario dei leoni.
Cosa fare, cosa vedere
Il safari è la principale attività turistica del Parco Transfrontaliero Kgalagadi. Tre campi or-ganizzati per turisti sono allestiti ai tre ingressi principali: Mata Mata, Nossob e Twee. Il Twee Camp è il più grande e ha più servizi, come ristoranti, negozi, caffè, persino un distributore di benzina! Tutti i campi hanno lodge o capanne per i turisti. Nel Parco è possibile soggiornare anche presso i cosiddetti “campeggi selvaggi”, ovvero tende prive di servizi ma a diretto contatto con la natura stessa. Ogni campo ha uno o più ranger che se ne prendono cura e si assicurano che i turisti siano sempre al sicuro.
Potrete fare un’escursione nel deserto del Kalahari o ammirare gli animali selvatici. Si può anche fare birdwatching o scattare foto, seguendo i consigli delle guide. Il Parco Kgalagadi ospita anche le tribù Khomani San e Mier. All’inizio le persone furono costrette a lasciare la regione, ma in seguito gli fu permesso di continuare a vivere lì. Sono tutti riuniti al Xaus Lodge, un luogo molto interessante da visitare per conoscere meglio queste tribù, le più antiche dell’Africa meridionale.
Informazioni sul Parco Transfrontaliero di Kgalagadi
Si accede al Parco da cinque diversi accessi, anche se i più importanti sono tre: Twee Rivieren, Mata Mata e Two Rivers (Nossob). Il cancello principale è Twee Rivieren, dal lato sudafricano. Il cancello di Mata Mata si trova in Namibia. Il Botswana ha altre tre ingressi: Two Rivers, Mabuasehube e Kaa.
È necessario pagare un biglietto per esplorare il Parco. In Botswana le tariffe sono di circa 20 Pula ma potrebbero variare in base a orari ed eventi. Per informazioni più complete, contat-tare i ranger al + 267 318 0774 o dwnp@gov.bw.
Ricordate! Dovete sempre avere il passaporto pronto per il controllo, se andrete a visitare il Kgalagadi. Perché potreste entrare nell’area protetta in un Paese e spostarvi o uscire da un altro Paese, durante l’escursione. Servizi turistici come campeggi, ristoranti, alberghi e musei potrebbero richiedere un pagamento extra.
Per raggiungere il Parco è necessario prendere un volo nazionale dall’aeroporto di Gaborone alle piste di atterraggio locali. Il più vicino è l’aeroporto Hukuntsi Lokgwabe, a 4 ore di auto dall’ingresso di Mabuasehube.
(Traduzione dall’inglese di Grazia Musumeci)